Dal discorso del Presidente Francesco Maltese
“Il Natale si festeggia in tutto il mondo,in ogni paese tutti i popoli,cristiani e non
cristiani,in concomitanza con il solstizio d’inverno che cade a dicembre
celebrano feste di pace, di fratellanza, di gioia e di prosperità con la speranza di
raccolti copiosi e di cibo per tutti secondo la propria cultura e le proprie
tradizioni.
Tutto questo succede fin dai tempi più antichi.
Prima della rivoluzione cristiana tutto era diverso per Platone esisteva una
superiorità schiacciante del mondo ideale su quello reale, nel mondo romano lo
status e le classi erano un fondamento sociale imprescindibile.
Ma ecco il cristianesimo che riscatta la condizione umana, un improvviso e
spettacolare recupero di dignità e di centralità di ogni singolo individuo, di ogni
persona.
L’unico figlio di Dio che condivide la carne le ossa il sangue dell’umanità
intera.
La nascita di Cristo ha dato un contributo straordinario alla nostra storia, alla
nostra civiltà ha cambiato per sempre il corso della storia dell’umanità, non c’è
praticamente nessun aspetto della nostra vita quotidiana che non sia connesso
con questo avvenimento: l’arte, la musica, la cultura la legge e il rispetto
dovuto alla dignità sacra di ogni singola persona in tutto il mondo.
Manca il brivido davanti ad una vicenda così grande!
E invece la cronaca è un susseguirsi di episodi mortificanti, la scuola che
abolisce il presepe, la comunità che rinuncia ai canti tradizionali per non
offendere l’altrui sensibilità, tutto questo è inaccettabile non possiamo non
dobbiamo rinunciare a pezzi e connotati della nostra civiltà occidentale, guai se
in nome del politicamente corretto, di una omogeneizzazione forzata di un
multiculturalismo dimentichiamo ciò che ha reso il nostro occidente un mondo
libero, e, se il Natale si è caricato di laicità con i panettoni, la pubblicità, il
Natale dei soldi dei regali, babbo natale, come ha scritto Moravia tanti anni fa
per ritrovare il significato autentico il Natale deve liberarsi di tutte le
incrostazioni consumistiche festaiole e abitudinarie e lo paragona a l’opera che
fanno i pescatori quando pescando tirano con le reti un’anfora antica e la
ripuliscono dalle incrostazioni marine che la rendono irriconoscibile; e ancora
Mons. Ravasi sottolinea come il rituale laico di questa festa cristiana è spesso
analoga ai cine panettoni, sebbene sottolinea come molta gente fatica ad
allestire un pranzo di Natale degno di questo titolo e ci rimanda a Papa
Francesco, che più di tanti politici, fa risuonare il ruggito della fame nel
mondo, sulla necessità d’inclusione sociale dei poveri, sulla pace, andando fino
a Lampedusa per incontrare le nuove famiglie di Betlemme come quella del

neonato Gesù , ed ancora volgere la nostra attenzione alle persone sole,
dimenticate, magari davanti ad un telefono che non squilla nemmeno il giorno
di Natale perché non c’è nessuno che si ricorda di loro.
Prendiamo coscienza dei valori che il Natale ci trasmette, valori come l’umiltà,
la famiglia, l’amore, la solidarietà, l’amicizia il rispetto per la diversità.
Questo è il Natale che auguro a me e a tutti voi
Auguri di Buon Natale a tutti.”